giovedì, marzo 06, 2008

Zoom H2, prova sul campo

Ho potuto provare il nuovo Zoom H2 sul campo, registrando un concerto di musica contemporanea (ahimè) mista a qualche delizioso brano classico.
L'occasione è stata quella del concerto di fisarmonica e violoncello al piccolo Coccia di Novara.
All'H2 ho dedicato la SD da 2 GB ultra2, quella più veloce che ho; ciò è molto utile per registrare 4 tracce 24/44, per evitare perdite di segnale, ma l'alta risoluzione si paga con un tempo di registrazione limitato. Ho quindi registrato a 16/44 4 canali separati. L'H2 dispone di un controllo di panning per modificare a piacimento la collocazione di un ascoltatore virtuale, regolando l'intensità relativa dei 4 microfoni, anche ovviamente a registrazione avvenuta.
Il tempo di registrazione non è bastato, peccato perché il bis è stato molto gradevole.
Comunque sia, il mattino dopo ho collegato l'H2 direttamente all'hi-fi di casa. La prima cosa evidente è stata la qualità timbrica un po' limitata, ma non ci si può aspettare miracoli da un oggetto di questa classe di prezzo.
Mi aspettavo invece una performance quasi "multicanale" nella ricostruzione scenica, e qui c'è stata la sorpresa: i 4 microfoni aiutano a ricostruire molto meglio la scena sonora rispetto ai 2 dell'H4; poco o nullo è invece l'effetto di "surround" che mi aspettavo data la coerenza di fase dovuta alla tecnica di ripresa coincidente.
Collegato l'H4, il suono è tornato molto più morbido e realistico.
A presto per novità all'ascolto del CD finale, che include le versioni "multicanali" dei brani migliori.

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