martedì, maggio 04, 2010

Alta definizione audio: internet

Nella scorsa puntata abbiamo visto che cosa mi ha spinto ad interessarmi di audio ad alta definizione e come ciò sia partito da un'esigenza personale e abbastanza datata: le registrazioni dei concerti.

Una volta riuscito ad ottenere una catena audio capace di riprodurre HDA, mi sono guardato in giro su internet alla ricerca di eventuali siti che vendessero musica HD. Dopo un po' di ricerche ho trovato HDtracks, un progetto Chesky Records, nota etichetta audiophile. Subito incuriosito dai prezzi, volevo scaricare un paio di brani di esempio, ma ho notato che era impossibile farlo per utenti al di fuori degli USA. Era impedita per cominciare la registrazione, che non accettava la mia e-mail sul dominio email.it.
A quel punto ho immaginato che l'interfaccia controllasse il ".it" finale, limitando ai ".com" o simili domini prevalentemente USA la registrazione. Infatti, disponendo di un indirizzo e-mail con suffisso ".com", la registrazione è andata a buon fine.
Nella form dei dati personali ho tralasciato di indicare l'indirizzo, men che meno la nazionalità, ovviamente. Un altro possibile blocco a livello sistemistico per utenti non USA è il controllo dell'emittente della carta di credito, il cui codice è contenuto nei numeri della carta stessa.
Visto che si poteva pagare con Paypal ho pensato che, utilizzando il mio indirizzo ".com" per pagare, si saltassero i controlli sulla nazionalità perché il venditore non viene a conoscenza del numero di carta comunque. Infatti sono riuscito a portare a termine un paio di acquisti di prova.

HDTracks ha una sezione ad alta definizione 24/88 o 24/96. Ho acquistato due brani abbastanza lunghi da poter valutare con calma la bontà della soluzione.
Girando su internet ho trovato che il sito della 2L, un'etichetta norvegese audiophile, che ha un'intera pagina dedicata a sample hd utilissimi, da 96 a 192 Khz per flac/wav e addirittura master DSD e DXD (24/352.8!).

I risultati variano da molto buono a eccellente, come al solito in dipendenza dalla registrazione. Ad esempio la sonata 32 di Beethoven della 2L è quanto di meglio io abbia sentito dal mio impianto per quanto riguarda il pianoforte.
Bisognerebbe avere i brani anche a 16/44.1 (standard CD) per fare confronti, anche se è possibile produrli attraverso il PC e un buon programma di conversione.
Colpisce subito la timbrica, consistente a tutte le frequenze. La scena sonora è molto ampia. Ogni strumento è maggiormente identificabile come posizione, e rimane sempre ben distinguibile dagli altri. La sensazione generale è la stessa che si prova quando, ascoltato un lettore CD economico, si passa ad un lettore di gamma alta. Il grande vantaggio di usare un DAC nei confronti bassa/alta risoluzione, però, è che la parte di conversione D/A rimane invariata e quindi il confronto è molto più affidabile.

Nella prossima puntata vedremo quali modifiche hardware ho pensato per il mio impianto in funzione dell'alta definizione audio e parlerò di ulteriori ascolti.

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